Endometriosi, questa sconosciuta

C’è ancora troppo poca conoscenza sull’argomento e molta, molta paura di parlare di
dolore, d’infertilità, di impossibilità di svolgere le normali attività della vita quotidiana .
La diagnosi richiede circa 10 anni
Si tratta quindi di una patologia che può ridurre drammaticamente la qualità della vita,
in termini di incertezza, di dolore, di difficoltà.
L’endometriosi è una malattia cronica e invalidante a eziopatogenesi multifattoriale, ancora
non completamente chiarita, di cui una teoria accettata a livello internazionale porta il mio nome ( leggi
articolo https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26156853/) . Colpisce le donne, più frequentemente in età
fertile. È causata dalla presenza anomala ovvero dall'impianto di cellule endometriali (l'endometrio, il
tessuto che riveste la parete interna dell'utero) normalmente presenti nella cavità uterina, in organi diversi
dall'utero, principalmente ovaie, tube, peritoneo, vagina, intestino. L'endometriosi è una patologia che
coinvolge globalmente la salute della donna, con conseguenti effetti psicofisici, spesso marcatamente
debilitanti. che compare quando cellule affini all’endometrio s’impiantano al di fuori
dell’utero, provocando delle vere e proprie lesioni. Tali lesioni sanguinano in
concomitanza del ciclo mestruale, determinando un processo infiammatorio e,
successivamente, una possibile reazione fibrosa. I quadri clinici sono variabili:
– da piccole lesioni, con sintomi sfumati e modesta compromissione funzionale;
– a numerose lesioni, anche molto grandi ed estese a tutta la pelvi con significativi
danni e disturbi;
– fino a modificare gravemente la normale anatomia degli organi pelvici ed extra
pelvici, compresi intestino, uretere vescica e retto e coinvolgendo anche organi lontani
(diaframma, polmoni).
La caratteristica principale di questa patologia è la presenza costante e
imprescindibile del dolore provato dalla donna, anche se in alcuni casi la malattia può
essere del tutto asintomatica e la donna può accorgersene a causa dell’impossibilità di
rimanere incinta.  Come ogni malattia cronica, l’endometriosi costituisce un evento
traumatico che difficilmente avrà un impatto esclusivamente sulla paziente ma si
ripercuoterà sia sulla relazione con il partner che in tutte le sfere di vita quotidiana
della donna, dal lavoro ai rapporti interpersonali.
L’endometriosi può influenzare il rapporto di coppia incidendo negativamente su ogni
fase della risposta sessuale femminile. Può venire intaccato il desiderio sessuale ed
inibita l’eccitazione; la sessualità, quando praticata, può essere vissuta come un
obbligo e non come un piacere personale, a causa del forte dolore esperito dalla
donna.
L’endometriosi è inoltre una delle più frequenti cause di infertilità
I meccanismi con cui la provoca sono molteplici:
– Mancanza dei rapporti sessuali per il dolore (dispareunia)
– Chiusura delle tube di Falloppio per la formazione di aderenze
– Alterazione dell’ovulazione soprattutto in presenza di cisti ovariche
(endometriomi)

– Prematura riduzione della riserva ovarica già in adolescenza (leggi il mio articolo
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/24210790/ )

Gli stadi sono molteplici, ma per semplificare
 I ed il II stadio sono considerati una endometriosi non severa e includono le lesioni sottili e
le tipiche che sono lesioni di piccole dimensioni.
 III ed IV stadio sono considerati endometriosi severa ed includono le cisti ovariche
endometriosiche associate con aderenze e localizzazioni profonde.

Le donne affette da endometriosi nella maggior parte dei casi, per concepire sono costrette a ricorrere a
tecniche di II livello , se non a tecniche con donazione di ovociti.
La buona notizia è che da un mio recente studio, sembra che l’embrione prodotta da una donna con
endometriosi e ridotta riserva ovarica, abbia la stessa possibilità di impianto, a pari condizioni, di una donna
non affetta ( leggi il mio articolo https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33275215/ )

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